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lunes, 8 de julio de 2013

Ci troviamo in galeria - Mauro Bolognini (1953)



TITULO ORIGINAL Ci troviamo in galeria
AÑO 1953
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Italiano (Separados)
DURACION 95 min.
DIRECCION Mauro Bolognini
ARGUMENTO Fede Arnaud, Alberto Liberati
GUION  Steno, Sandro Continenza, Alessandro Continenza, Lucio Fulci, Luigi Viganotti, Mauro Bolognini
REPARTO Nilla Pizzi (Caterina), Carlo Dapporto (Ignazio Panizza, in arte Gardenio), Sophia Loren (Marisa), Mario Carotenuto (Commissario Tittoni), Alberto Sordi (Mario Pio al telefono), Gianni Cavalieri (Sep), Fiorenzo Fiorentini (Pippo), Carlo Sposìto (Poppo), Gianni Agus (Interprete della pubblicità alla radio), Giusi Raspani Dandolo (Interprete della pubblicità alla radio), Maria Gloria Crociani (Agata), Lilly Granado (Pamela), Marta Marcelli (Padrona della pensione), Franco Migliacci (Michel), Lino Robi (Mezzometro), Enio Girolami (Uno spettatore intransigente), Mario Passante (Padrone del teatrino), Wilma Aris (Soubrettina), Janet Vidor (Annunciatrice radiofonica), Franco Giacobini (Funzionario Rai), Gino Tortorella (Catalani), Alberto Talegalli (Ciccio)
MONTAJE Mario Serandrei
ESCENOGRAFIA Alberto Boccianti
FOTOGRAFIA Marco Scarpelli, Giuseppe Rotunno (operatore)
MUSICA Carlo Rustichelli
VESTUARIO Maria Baroni, Maria Cecchi Baroni
PRODUCCION Ermanno Donati y Luigi Carpentieri para ATHENA CINEMATOGRAFICA
GENERO Comedia

SINOPSIS La cassiera del caffè della galleria Colonna a Napoli, ritrovo degli attori di avanspettacolo, diventa una famosa cantante e finanzia una rivista. Scopiazzando a destra e a sinistra, l'esordiente M. Bolognini ha rabberciato un film ansimante e zoppicante dove le varie macchiette dialettali (un buon C. Dapporto, A. Sordi, M. Carotenuto) fanno da contorno alle ripetute esibizioni canore della protagonista. (Il Morandini)




TRAMA:
Carlo Pirroni, in arte "Gardenio", artista di varietà non piu' giovane ormai, ha per anni cercato inutilmente il successo, ed ora, per vivere, organizza giri in provincia con una compagnia di artisti da strapazzo. Nel corso di uno spettacolo, in un piccolo paese di montagna, il pubblico, dopo aver solennemente fischiato i vari numeri, pretende che sia fatta cantare la cassiera del bar, Caterina, una ragazza del luogo, che possiede un bella voce. Caterina ottiene uno strepitoso successo ed accetta ben volentieri la proposta d'entrare in compagnia, fattale da Gardenio. La compagnia continua il suo giro: accade che una sera tra gli spettatori ci sia un noto impresario, che avendo sentito cantare Caterina, le fa firmare senz'altro un vantaggioso contratto. Per volontà di Caterina, il contratto comprende anche Gardenio, che di li' a poco sposa. La giovane cantante passa di successo in successo, finchè si afferma definitivamente alla radio. Gardenio lavora alla televisione; ma un bel giorno, stanco dei modesti incarichi affidatigli, pianta televisione e moglie e si rimette a far l'artista di varietà. La fortuna continua a non arridergli, finchè, grazie al segreto intervento di Caterina, puo' allestire a Roma uno spettacolo nel quale raggiunge finalmente l'agognato successo. Avendo appreso che lo spettacolo è stato finanziato da Caterina, egli la ringrazia pubblicamente e si riunisce a lei.

CRITICA:
"Piuttosto fragile nel soggetto (che ci porta nell'ambiente della piccola varietà e dell'avanspettacolo, di scorcio, anche quello della radio) e nella realizzazione, il film non può certo imporsi come opera di qualche rilievo, mancando qualunque tentativo di dire qualche cosa di più che non fosse la semplice narrazione delle vicende dei personaggi". (Alberto Albertazzi, "Intermezzo", n. 23/24 del 31 dicembre 1953).

NOTE:

...
Carlo Dapporto è anche il protagonista del film d’esordio di Mauro Bolognini, Ci troviamo in galleria (nov. 1953; 90 min.), pellicola sceneggiata dal regista con Steno, Lucio Fulci ed altri, nella quale si narrano, per l’ennesima volta (dopo, tra gli altri, Partenza ore 11, Luci del varietà e Vita da cani), le disavventure di una scalcagnata compagnia di rivista il cui unico punto di forza consiste nelle notevoli grazie di una giovannissima Sophia Loren in uno dei primi ruoli da protagonsta. I nostri eroi girano in teatri di provincia dove, tra un fiasco e l’altro, il capocomico (Carlo Dapporto) scopre il talento di una cantante in erba (Nilla Pizzi). Quest’ultima, condotta a Roma, diviene rapidamente una star della radio, eclissando il proprio Pigmalione (nonché sposo).
Il film si trascina in modo piuttosto anonimo, allineando una serie di luoghi comuni e annacquando il racconto con numerosi, piacevoli ma anche anticinematografici numeri musicali di Nilla Pizzi. Vi sono però alcune curiosità che rendono interessante il lavoro: innanzitutto i numerosi riferimenti ad altri film come il recente Luci della ribalta (Chaplin, 1952) che tratta lo stesso stema ed anche Monsieur Verdoux (Chaplin, 1946), fatto quest’ultimo che testimonia la relativa fama di un’opera in genere considerata “maledetta”, disastrosa quanto a incassi ed ignota ai più. Inoltre vi compaiono i primi esperimenti televisivi che si svolgevano in quell’anno, in previsione dell’inizio regolare delle trasmissioni Rai (gennaio 1954).
Il successo è discreto.
...
http://www.giusepperausa.it/accadde_al_commissariato.html

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