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miércoles, 21 de noviembre de 2012

6 giorni sulla Terra - Varo Venturi (2011)


TÍTULO ORIGINAL 6 giorni sulla Terra
AÑO 2011
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados) 
DURACIÓN 103 min. 
DIRECTOR Varo Venturi
GUIÓN Varo Venturi, M. Luisa Fusconi
MÚSICA Jordan Balagot
FOTOGRAFÍA Daniele Baldacci (director of photography) Varo Venturi
REPARTO Massimo Poggio, Laura Glavan, Marina Kazankova, Ludovico Fremont, Varo Venturi
PRODUCTORA Deusfilm 
GÉNERO Ciencia ficción. Intriga. Thriller | Extraterrestres 

SINOPSIS Cuenta una historia de abducciones y posesiones, que se centra en el doctor Piso, una atrevido científico que hace años que estudia el inquietante fenómeno de las abducciones alienígenas a través de la hipnosis. El encuentro con la joven Saturnia lo llevará a los descubrimientos más sorprendentes, conduciéndolo a una realidad escondida por milenios tras los bastidores de la historia. (FILMAFFINITY)



Se gli attimi in cui il tempo prende un’altra forma – anticipazioni, regressioni, déjà vu – non fossero proiezioni? Se le entità e gli oggetti intorno a cui l’inconscio torna a scavare non appartenessero a noi? Se il confine tra religione e scienza non fosse mai esistito? In esclusiva in anteprima per i lettori di Sentieri selvaggi la recensione di 6 giorni sulla Terra, pellicola che racconta le alien abduction sulla base delle ricerche di Corrado Malanga. 


Ne aspice ne audi, rebella conscientia
Padre Trismegisto

What the hell is going on
Cruellest dream reality
The Offspring

Non hai detto la verità
E così dovrai pagarne le conseguenze
Bob Barker

Se gli attimi in cui il tempo prende un’altra forma – anticipazioni, regressioni, déjà vu – non fossero proiezioni? Se le entità e gli oggetti intorno a cui l’inconscio torna a scavare non appartenessero a noi? Se il solo gesto di “comprare” ci portasse verso intenzioni diverse dalle nostre? Se massonerie, servizi segreti, chiesa, aristocrazie, militari e media fossero legati da un lungo, unico, ologrammatico filo? Se il confine tra religione e scienza non fosse mai esistito? E se fosse davvero (vicino) il regno degli archetipi?
Se svuotiamo la mente, ci posizioniamo a caso, liberi di difese e schemi pre- e post-concettuali davanti a questo film, troviamo uno spazio sconosciuto in cui si sentono solo urla. Sono gli attimi di sospensione, quelli in cui i protagonisti si fermano, e chi li guarda con loro. Flussi non pre-formati di pensiero: ogni parola, forse ogni singola sillaba si sdoppia, mostra una (la sua) natura bifronte. Millenari strati e strati di codici occulti, ma non troppo. L’ambivalenza di una parola, per esempio: rapimento.
Sui rapimenti lavora Davide Piso, uno scienziato il cui personaggio è ispirato al dottor Corrado Malanga, ricercatore di Chimica organica all’università di Pisa e consulente scientifico per 6 giorni sulla Terra. Rapimenti alieni, questa è la motivazione dei suoi pazienti, che Piso sottopone a ipnosi attraverso una tecnica - ripetuta su centinaia di persone – che gli consente di dialogare con entità nascoste all’interno di coloro che si ritengono (validati da un test) addotti. Microchip impiantati, cicatrici che ricorrono, sintomi, effetti e risultati coerenti attraverso i sessi, le fasce di età, le classi sociali, memorie aliene attive dalle quali Piso riesce, agendo sul rinforzo della coscienza attraverso la programmazione neurolinguistica e l’ipnosi regressiva, a liberare i suoi pazienti. Entità aliene impiantate in millenni di controllo e manipolazione genetica, con lo scopo di sfruttare l’energia umana.
Sebbene (o appunto…) vessato e isolato da una serie di poteri, incluso il rettore dell’università in cui insegna, Piso è più che certo di lavorare a favore delle persone, aiutandole, e dell’umanità, lasciando correre sempre più in avanti le proprie ricerche. Finché la sua vita non si ritrova al centro di un grumo di ribaltamenti – di ambivalenze – cui dà il via Saturnia, una ragazza che sostiene di essere stata addotta e che, dopo una seduta ipnotica, si rivelerà contenitore di Hexabor, entità che si dichiara proveniente dalla prima dinastia sumera e mostra la capacità dell’incarnazione definitiva nel corpo umano. Dentro questa possessione, la disperazione delle nidiate di personalità, delle voci (di chi?) che si accavallano nella nostra testa, dentro una situazione in cui nessun “potere di Cristo” può “espellere” alcunché, Piso viene accompagnato da padre Trismegisto, ex gesuita enigmatico e apparentemente onnisciente, che aprirà insieme allo scienziato alcune porte. Porte intorno a Roma, fin sotto Roma che, forse, conducono a una soluzione per salvare Saturnia, ma non solo.
Dall’umano al mitologico, dal terreno al soprannaturale, tutto vira all’ibrido, come i genitori di Saturnia e i loro appelli pubblici, le devianze e le alleanze dei servizi segreti, la vita e la morte, le cupole nel cielo romano, gli occhi e i denti dei giornalisti televisivi, le figure e i simboli che ci guidano, ci proteggono e ci fanno agire. Tutto vira all’ibrido e ci sono solo sei giorni d’azione, un tempo così breve in cui i collegamenti tra i nodi della rete della conoscenza si accendono finalmente tutti insieme.
Di nuovo addosso alle facce, con percorsi di sguardo che, come in Nazareno, disperdono il confine tra movimento reale e rappresentato, proiettato e percepito, Varo Venturi realizza una pellicola probabilmente unica per coraggio, lucidità e determinazione, per il salto low budget che impedisce la categorizzazione di genere e di linguaggio. La storia che nel suo film precedente tendeva costantemente ai margini della mente, in 6 giorni sulla Terra emerge alla comprensione e ci mostra senza filtri l’incontro tra mondi “altri”, interpenetrati, mondi contenuti e mondi contenitori. Cinema che parla alla mente passando dal sangue, dalle superfici apparentemente insignificanti e uguali a se stesse di un paesaggio antico e metropolitano, di oggetti quotidiani – un casco che tortura, il pigiama di una bambina in una camionetta militare, una copertina come la pelle di un serpente. La paura è sottilissima, è mentale. E parla con la sostanza dei sogni (degli incubi) il linguaggio sgranato, carico, cupo e accecante della realtà.
http://www.sentieriselvaggi.it/290/41988/%E2%80%9C6_giorni_sulla_Terra%E2%80%9D,_di_Varo_Venturi.htm
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Riuscireste a immaginare un film incentrato su temi cari all’ufologia, come abduction e razze aliene, che, oltre a denunciare in maniera chiara e decisa accordi segreti ma esistenti tra invasori, militari e aristocrazia nera, decidesse di disfarsi dell’iconografica rappresentazione hollywoodiana del visitatore alieno (sia questo buono come L’E.T. di Spielberg, o malvagio come la stragrande maggioranza dei viaggiatori spaziali dei tanti disaster in salsa sci-fi alla Independence day), per urlare al mondo, attraverso un’opera filmica, una verità decisamente scomoda: “Gli alieni non arriveranno dal cielo, sono già dentro di noi…”.
Qualunque sia stata la vostra risposta, l’immaginazione c’entra ormai ben poco, il film esiste ed è stata una delle più interessanti sorprese della cinematografia indipendente della scorsa stagione, stupefacente già per il fatto che un film così tagliente e “mentale” sia stato partorito proprio in Italia.
Che il belpaese si sia tenuto ben lontano, anche durante la stagione d’oro dell’industria di genere da tematiche sci-fi è cosa nota (pochi i titoli fantascientifici, e ancora meno quelli degni di nota), ma il 6 giorni sulla Terra (2011) di Varo Venturi arriva a far piazza pulita anche di possibili “comunanze” e “fratellanze”.
Il film di Venturi non è un film di fantascienza, tutt’altro: lo stesso autore conia un termine per racchiudere il suo film all’interno di un nuovo genere: Realscienza, così la chiama il regista, palesando in maniera ancora più rimarcata la differenza che potrebbe esserci tra un qualsiasi altro film sulle invasioni aliene e 6 giorni sulla Terra. I fatti narrati all’interno del film derivano da studi reali, concreti, portati avanti dal professor Corrado Malanga, e rielaborati drammaturgicamente dallo stesso Venturi insieme a Luisa Maria Fusconi  e Giacomo Mondadori, e trattano il fenomeno delle abduction in modo assolutamente veridico, oltre che “diverso”.
Gli alieni di 6 giorni sulla Terra sono assolutamente incorporei, e si insinuano all’interno del corpo umano, cancellando dalla mente dell’individuo ospitante il tragico momento dell’incontro, per alimentarsi di “anima”, l’energia interna di ogni essere umano, vera manna energetica bramata dagli invasori.
Affascinanti e, allo stesso tempo, terrificanti i facili parallelismi che, da questo assunto, portano gli alieni a prendere la forma dei demoni, le adduzioni a divenire possessioni e gli studiosi ad avvicinarsi agli esorcisti.
In un solo concetto alieni e dei, ufologia e religione, potrebbero far parte di un unico mondo.
Nel film, il professor Davide Piso (Massimo Poggio), studioso di abduction, si trova a praticare una seduta di ipnosi regressiva alla giovane Saturnia (Laura Glavan), senza sapere di aver così invitato l’entità ospitata all’interno del suo corpo, a prenderne il completo possesso.
Per tentare di aiutare la ragazza, Piso e i suoi assistenti si troveranno a doversi scontrare con le pericolose cellule cospirazioniste dei servizi segreti e della borghesia nera, trovando appoggio in un gesuita delle larghe vedute (lo stesso Venturi).
Nonostante un’uscita in sala (nel giugno scorso) rapida e sudata, 6 giorni sulla Terra (autoprodotto dalla Deusfilm di Venturi) è ora distribuito in DVD da CG Home Video, in un’interessante versione che, fra gli extra, contiene la video-inchiesta “Realscienza: quando la realtà è più incredibile della fantasia”, in cui Varo Venturi, Corrado Malanga e altri ricercatori illustrano i fatti reali da cui 6 giorni sulla Terra ha preso il via.
Assolutamente da non sottovalutare.
http://www.taxidrivers.it/25306/rubriche/%E2%80%9C6-giorni-sulla-terra%E2%80%9D-di-varo-venturi.html

Si tratta, dunque, di un film dedicato alle "alien abduction", ossia ai rapimenti di esseri umani di cui si rendono responsabili gli stramaledetti alieni.
E' un fenomeno che può provocare grossi problemi: un nostro conoscente, ad esempio, è stato rapito da tre aliene che avevano assunto le sembianze di top-model e rilasciato dopo un'intera nottata in condizioni di semi-incoscienza, con gli abiti inzuppati di champagne e profumo Chanel, senza più un soldo. Tratto in salvo dalla moglie che lo ha recuperato in una stanza di albergo, il malcapitato ha tentato di spiegare che l'ultima cosa che ricordava era un disco volante che arrivava dal cielo puntandogli una luce accecante. Tuttavia la consorte ha deciso di sbatterlo fuori di casa e ha chiesto il divorzio: chi vorrebbe convivere con un essere umano contaminato da pericolosi alieni?
Già molti altri film e telefilm si sono occupati del problema: pensiamo ad esempio alla serie X-Files.
Per qualche strana ragione però, il film di Venturi viene descritto come il "primo film di real-scienza".
E' un'affermazione davvero presuntuosa: come abbiamo detto, ci sono già stati numerosi film e documentari sull'argomento, come "Predator", "Visitors", "X-Files".
Semmai quello di Venturi sarebbe il primo film italiano ma nemmeno questo è vero. Infatti già nel 1978 i registi Giorgio Capitani e Renato Pozzetto realizzarono il capolavoro "Io tigro, tu tigri, egli tigra", il cui secondo episodio, realizzato con la collaborazione scientifica del grande studioso Paolo Villaggio, descriva un rapimento alieno e perfino il tentativo di far accoppiare il malcapitato con la famosa Regina Nera di Fobos.
Per un vero studioso della materia il film di Capitani e Pozzetto è certamente propedeutico rispetto a quello di Venturi.
I produttori di "6 giorni sulla Terra" rimarcano che il film è stato realizzato grazie alla collaborazione di Corrado Malanga, un esimio professore universitario che ci ha regalato scoperte e riflessioni di valore incalcolabile, sulle quali avremo modo di tornare nelle prossime settimane.
Intanto, sempre dal pressbook, leggiamo:
"Alcuni scienziati, tra cui l'italiano Corrado Malanga, dopo aver elaborato per anni analisi e dati - basati sulle reali testimonianze di moltissime persone in tutto il mondo, di ogni eta`, sesso e ceto sociale, che sotto ipnosi hanno rivissuto l?indelebile esperienza del rapimento - sono giunti ad una sconcertante conclusione: alcune razze aliene, in un programma che dura da millenni, impiantano le proprie “memorie attive” nel cervello dei rapiti, usandoli come contenitori, per poter “operare” in questa dimensione, con l?obiettivo finale di modificare geneticamente l?umanita` e adattarla al proprio DNA, onde sfruttarne completamente l?indistruttibile energia (Anima) e rendere cosi` le proprie specie “immortali”."
Pensate un po'.
Questi alieni dispongono di una tecnologia che viola perfino le leggi della fisica, dato che per spostarsi velocemente negli spazi interstellari devono necessariamente infrangere il limite assoluto della velocità della luce, sono capaci di scendere sulla terra e vivere in mezzo a noi senza che nessuno li veda, e tutto questo al solo scopo di rubarci "l'anima"!!!
Ed è davvero incredibile che con tutta questa tecnologia non si siano resi conto che Malanga, Venturi e tanti altri hanno scoperto il loro gioco, e li lascino indisturbati di svelare la verità al mondo e di venderla perfino con libri e film!
Comunque il film conferma una buona notizia: abbiamo un'anima.
I religiosi lo dicono da millenni ma in molti ne dubitavano. Adesso, grazie anche agli studi di validi scienziati come Malanga, ne abbiamo la prova provata.
E quindi esistono anche il Paradiso, l'Inferno, il Purgatorio.
Anche noi di Perle abbiamo deciso di dare un importante contributo alla ricerca, e dopo lunghi studi siamo riusciti a individuare un rapporto segretissimo, compilato da un agente dei servizi segreti al quale per primo fu concesso di visitare i luoghi di transito e destinazione delle anime terrestri.
http://complottismo.blogspot.com.ar/2011/06/6-giorni-sulla-terra-by-varo-venturi-e.html
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Il dottor Piso, un coraggioso scienziato, studia da anni l'inquietante fenomeno delle alien abductions (rapimenti alieni) attraverso l'ipnosi. L'incontro con la giovane Saturnia lo porterà a scoperte ancor più sconvoglenti, conducendoci nella realtà nascosta per millenni dietro le quinte della storia...
Il genere fantascientifico è un tipo di cinema che in Italia non ha mai attecchito più di tanto, quindi sicuramente questo tentativo di Varo Venturi di parlarci di alieni scegliendo come scenario la nostra Roma vale sicuramente l'interesse di almeno una visione. Purtroppo però per Varo Venturi, nonostante si professi un accanito sostenitore delle abduzioni da parte degli alieni e della manipolazione mentale che questi esercitano su di noi attraverso svariate forme, il suo film risulta essere solamente un enorme calderone di tutte queste teorie, senza mai essere in grado di esporle in maniera cinematograficamente coinvolgente per lo spettatore.
Ovviamente per lo spettatore che non ha alcuna nozione a priori di tutte queste teorie e decide di approcciarsi al film come un qualsiasi spettatore desideroso di godersi un film di fantascienza. È in questa catalogazione di genere però che il regista pone il suo primo accento, tenendoci a specificare che il suo è un film di realscienza e che intende mostrare quella che per lui è la vera realtà. Ecco allora che con questa presunzione si può subito capire che è impossibile produrre un film che risulti gradevole a un pubblico vasto e che magari si trova in disaccordo con la sua visione del mondo. Soprattutto poi se il prodotto finale contiene al suo interno numerose pecche stilistiche e tecniche. Tralasciando gli evidenti difetti nel mixaggio sonoro, vi sono in 6 Giorni sulla terra delle indiscutibili lacune sia nella sceneggiatura che nella recitazione degli attori.
I buchi di sceneggiatura presenti nel film spesso non ci fanno comprendere in pieno i perchè di certe azioni dei protagonisti (o forse il regista compie il grossolano errore di darne per scontate le ragioni), e rendono l'intero prodotto narrativamente confuso e diviso a metà tra la sua evidente ostentazione di effetti visivi e il linguaggio degli iniziati, a tutti i costi inserito in maniera frequente. La recitazione inoltre è di evidente stampo televisivo e in ogni battuta denota un enfasi talvolta inopportuna che molto ricorda quella che spesso si vede nelle fiction. È un peccato perchè in fondo alla base sembra evidente che da parte del regista ci sia una ricerca e una dedizione all'argomento molto chiara. Non a caso il regista si è avvalorato dell'aiuto in fase di sceneggiatura di un esperto in materia come il professore Corrado Malanga.
Molte delle teorie esplicate nel film sicuramente non avranno difficoltà infatti ad appassionare chi è molto convinto di queste dottrine o chi non sia di certo un iniziato alle tesi complottistiche di David Icke. È proprio per questa ragione che 6 Giorni sulla terra potrà più facilmente interessare un pubblico “militante” di tali dottrine piuttosto che semplici curiosi cinefili. Per quanto mi riguarda è sicuramente un'occasione sprecata di una teoria cinematograficamente originale, che sarebbe però risultata maggiormente interessante senza la pretesa di convertire il suo spettatore ad essa.
Davide Bellanti
http://www.storiadeifilm.it/science-fiction/fantascienza/varo_venturi-6_giorni_sulla_terra(deusfilm-2011).html

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