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sábado, 29 de septiembre de 2012

Un branco di vigliacchi - Fabrizio Taglioni (1962)


TITULO ORIGINAL Un branco di vigliacchi
AÑO 1962
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 96 min.
DIRECCION Fabrizio Taglioni
GUION Fabrizio Taglioni, Giuliano Carnimeo
REPARTO Roger Moore, Pascale Petit, Aroldo Tieri, Franck Villard, Luisa Mattioli, Renato De Carmine, Memmo Carotenuto, Aldo Bufi Landi, Carl Schell, Archie Savage, Attilio Dottesio, Manlio De Angelis, Scilla Gabel
FOTOGRAFIA Aldo Giordani
MONTAJE Mario Serandrei
MUSICA Aldo Piga
PRODUCCION Enrico Bomba apra FI.C.IT. (ROMA), COLISEUM FILM (PARIGI)
GENERO Drama

SINOPSIS Odissea di un gruppo di persone mentre i tedeschi si ritirano e gli alleati avanzano. Storia dura, ispirata a un racconto di Guy de Maupassant, raccontata senza troppi peli sulla lingua, dalla quale il mondo maschile esce malconcio.AUTORE LETTERARIO: Guy de Maupassant (Il Morandini)


Trama
Giuditta, una bella ragazza che lavora per mantenere il suo fratellino Marcello, nasconde in un cascinale quattro prigionieri inglesi fuggiti da un campo di concentramento l'8 settembre. Scoperti dai tedeschi, i quattro vengono uccisi e con loro muore Marcello, che era accorso per avvisarli del pericolo. Giuditta fugge disperata e si unisce ad un gruppo di persone che per vari motivi cercano di passare nella zona d'Italia già occupata dagli anglo-americani. Durante una sosta in una cascina, sopraggiunge una pattuglia tedesca il cui comandante, invaghitosi di Giuditta, tiene gli altri in ostaggio fino a quando la ragazza non avrà soddisfatto i suoi desideri. Per evitare il peggio, i componenti del gruppo usano i mezzi più vili per convincere la ragazza ad accontentare il tedesco. Giuditta dapprima resiste, poi vedendo che la situazione si mette al peggio, si rassegna a subire. Proprio in quel momento arrivano le avanguardie americane alle quali i viaggiatori forniscono una versione completamente falsa dei fatti: tutti loro si sono comportati da eroi; è stata la ragazza che ha voluto disonorarsi.

Critica
"Polpetta resistenziale, ispirata liberamente al racconto 'Boule de suif' di Maupassant".
(Anonimo, 'Nuovo Spettatore Cinematografico', agosto 1962).

Note
- IL FILM HA PARTECIPATO AL FESTIVAL DI MOSCA (1963), DOVE HA VINTO IL PREMIO PER IL MIGLIOR FILM STRANIERO. AL FESTIVAL DI VICHY GLI E' STATO RICONOSCIUTO IL PREMIO PER "IL MIGLIOR COMPLESSO INTERPRETATIVO".
- REVISIONE MINISTERO APRILE 1994.
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=10961

Bel tentativo, da parte di un regista semisconosciuto come Taglioni, di riproporre l'antieroismo da commedia all'italiana su una tematica tutt'altro che semplice come quella della Liberazione. La sceneggiatura scritta dal regista e da Giuliano Carnimeo, infatti, trova i suoi punti di forza nei momenti in cui il dramma passa in secondo piano ed emerge la componente satirico-polemica, che va maggiormente a colpire i personaggi maschili; l'italiano disposto a sacrificare l'onore della donna altrui, l'impavido a parole che appena tutti girano le spalle prova a trattare con il nemico, il combattente disastroso che attacca il proprio alleato sono tutte figure che integrano di diritto la galleria dei personaggi creati da Age-Scarpelli, Monicelli, Risi, Salce e in definitiva stereotipi della sopra citata commedia all'italiana. Una sorta di aggiornamento della Grande guerra (Monicelli, 1959) traslata al secondo conflitto mondiale, se si vuole, con un ottimo cast in cui spiccano i nomi di Roger Moore, Aroldo Tieri, Pascale Petit, Aldo Bufi Landi, Memmo Carotenuto, Scilla Gabel. Moore è senza dubbio l'interprete che maggiormente lascia il segno e funzionano pure, sebbene con qualche riserva, i caratteristi dalla chiara impronta comica come Tieri e Carotenuto, che peraltro saranno riconfermati da Taglioni come protagonisti assoluti nella sua successiva commedia, La ballata dei mariti (1963). Non male la risoluzione finale e così anche la sequenza di apertura (il momento più drammatico dell'intero lavoro), ma l'apice si raggiunge in certi momenti di tensione in stile kammerspiel (una stanza, un gruppo di personaggi, un intreccio fatto di dialoghi più che di azioni) nella parte mediana della pellicola.
mm40
http://www.filmtv.it/film/22294/un-branco-di-vigliacchi/


 

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