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viernes, 23 de marzo de 2012

Vita da cani - Stefano Vanzina (Steno) e Mario Monicelli (1950)


TÍTULO ORIGINAL Vita da cani
AÑO 1950
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS En español e Italiano (Separados)
DURACIÓN 108 min.
DIRECTOR Stefano Vanzina (Steno), Mario Monicelli
GUIÓN Stefano Vanzina (Steno), Mario Monicelli, Ruggero Maccari, Sergio Amidei, Aldo Fabrizi, Nino Novarese, Fulvio Palmieri
MÚSICA Nino Rota
FOTOGRAFÍA Mario Bava (B&W)
REPARTO Aldo Fabrizi, Gina Lollobrigida, Delia Scala, Marcello Mastroianni, Tamara Lees
PRODUCTORA Carlo Ponti Cinematografica
GÉNERO Comedia. Drama

SINOPSIS Tragicomedia que relata los avatares de los miembros de una revista de variedades. (FILMAFFINITY)




TRAMA
Il cavalier Nino Martoni (Aldo Fabrizi)  ha una compagnia di rivista con molti guai finanziari, ma ha il cuore troppo grande e finisce per assumere anche la timida e povera Margherita (Gina Lollobrigida), salita sul treno senza biglietto e l’ambiziosa Franca (Tamara Lees), che ha appena lasciato il fidanzato senza soldi (Marcello Mastroianni). Alla fine solo la prima farà fortuna come soubrette e la seconda troverà il ricco marito come aveva desiderato, ma scopre che i soldi non fanno la felicità e si toglie la vita..

RECENSIONE
Questa pellicola ha superato il mezzo secolo di vita eppure offre un ritratto lucido e attualissimo del mondo dell’(avan)spettacolo, risultando per lo più molto cinico ma allo stesso tempo divertentissimo. Aldo Fabrizi poi, come al solito è irresistibile e le scene in cui compare (e sono molte, visto che è il protagonista) lasciano davvero tutte il segno. La sceneggiatura, ottima, è scritta a 6 mani: un esordiente Ruggero Maccari, Sergio Amidei, Fulvio Palmieri, Nino Novarese, lo stesso Aldo Fabrizi che come sappiamo spesso scriveva da solo le proprie battute e i due registi. Una ventitreenne Lollo e un ventiseienne Mastroianni nei loro primo ruolo importante.

INTORNO AL FILM
Il film, rimasto nella storia per la presenza di Mastroianni e la Lollobrigida al loro primo ruolo importante, ma anche per essere la prima vera regia di Mario Monicelli, come affermerà molto più tardi, dichiarando che l’apporto di Steno fu nullo, così come fu del tutto inesistente il contributo di Monicelli a Le Infedeli, altro film che portava comunque la firma di entrambi e che vedeva di nuovo la Lollo tra i protagonisti.
Il film però può essere ricordato anche per altri tre elementi fondamentali: la fotografia del futuro regista Mario Bava, che aveva cominciato pochi anni prima la carriera di direttore della fotografia, le scenografie di un giovane Flavio Mogherini, poi apprezzato scenografo di tanti film importanti (fra cui quelli di Pasolini) e regista e infine le musiche composte da Nino Rota.

ACCOGLIENZA DEL FILM
Le recensioni furono pessime e il successo modesto a causa de Lo Sceicco bianco di Fellini (e Lattuada) che uscì contemporaneamente e aveva al centro lo stesso tema. Il flop fu comunque una sorpresa, considerata la presenza di Fabrizi e nel film felliniano di un pressoché sconosciuto attore di nome Albero Sordi.

REGISTI

MARIO MONICELLI (1915-2010)
Uno dei padri della commedia all’italiana, Monicelli inizia la sua carriera come sceneggiatore e intraprende un fortunatissimo sodalizio con Steno a partire dal 1946, quando collaborano alla sceneggiatura di Aquila nera, che vede anche una diciannovenne Gina Lollobrigida come comparsa nei panni di una schiava. E la Lollobrigida sarà anche tra le protagoniste del loro ultimo film insieme, Le infedeli, dove appare anche suo marito Milko. È il 1953 e i due hanno alle spalle numerose commedie di cui sono registi. Poi, in proprio, Monicelli dirigerà alcuni capisaldi del cinema italiano, come I soliti ignori, La grande guerra, Speriamo che sia femmina e alcuni enormi successi commerciali come L’armata Brancaleone e Amici miei.

STENO (1915-1988)
Stefano Vanzina fu caricaturista e soggettista radiofonico e di avanspettacolo prima di dirigere con Monicelli alcuni film con Totò, personaggio che riprese anche da solo (Totò nella luna). La sua popolarità accrebbe grazie a Un americano a Roma e poi negli ’70 con una serie di film con Bud Spencer e i cosiddetti poliziotteschi. Fu anche il regista di Febbre da cavallo e diversi film con Renato Pozzetto. I figli Carlo ed Enrico hanno seguito le sue tracce.
http://persogiadisuo.blogspot.com.ar/2011/05/vita-da-cani-primo-film-importante.html
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No es difícil imaginar que muchos de los sucesos que le ocurren a la compañía de Nino Martoni en Vita da cani (1950) provienen de experiencias vividas en carne propia por su protagonista, Aldo Fabrizi. No así el esquema argumental que entrelaza con tintes melodramáticos la historia de tres muchachas. Tamara Lees interpreta a la milanesa Franca, que huyendo de la fábrica ve en la revista una posibilidad de casarse con un millonario, lo que la empujará a un dramático final. A su llegada a Roma Franca coincide en una pensión de cómicos con Vera (Delia Scala). Ambas comparten habitación: “Ochocientas liras por noche y no se admiten hombres”. En el tren a Civita Pravese se cuela Margherita (Gina Lollobrigida) huyendo del revisor. Nino Martoni (Aldo Fabrizi) la acogerá en el grupo y terminará convirtiéndola en estrella… y dejándola volar a pesar de estar enamorado de ella. Para entonces Margherita ya ha triunfado en el Cinema Teatro Cristallo de Milán con el nombre de Rita Buton. Cuando le preguntan cómo se las arreglará la compañía sin la Buton, Martoni replica: -Yo no necesito estrellas, yo las fabrico. La nueva tiene noventa y dos centímetros. -¿Una enana? -No, no. Noventa y dos centímetros de piernas.
http://www.circomelies.com/2008_10_01_archive.html


Mi opinión: Película bonita, divertida, y algo dramática, como la vida misma, y una comedia al fin y al cabo gracias a las cuitas, aventuras y desventuras del personaje magníficamente encarnado por el orondo y siempre genial Aldo Fabrizi, autor de hasta las canciones que canta.
Es un homenaje a las compañías de variedades que iban de pueblo en pueblo, de ciudad en ciudad, tratando de sacar una sonrisa al esforzado y dolorido ciudadano, que no olvidemos, hacía poco había salido de la II Guerra Mundial.
Como se refleja muy bien en el film, eran días de hambre, miserias, fríos y miedos, y la compañía de variedades resultaba una pequeña gran familia, siempre con el agua al cuello pero casi siembre logrando sobrevivir.
El tándem Steno-Monicelli tras la cámara, logra transmitir todo ese mundo, y el de fuera de él, con los humildes tratando de labrarse un futuro incierto y los ricos, tratando de pagar los favores de las señoritas de la compañía, al menos de las más bellas y favorecidas.
Muchas risas, muchísimas sonrisas, y emoción, no siempre contenida, con la tierna historia de amor entre el director de la compañía, rudo y duro en la forma, pero con un corazón de oro, y la recién llegada a la compañía que huye del hambre y la miseria, amén de la policía. Una Gina Lollobrígida, en uno de sus primeros papeles protagonistas, bellísima y sensual al mismo tiempo, pero siempre dulce y angelical.
Un clásico del cine italiano.
http://filmsencajatonta.blogspot.com.ar/2009/03/vita-da-cani-vida-de-perros-italia-1950.html

 

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