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martes, 15 de marzo de 2011

La Solitudine Dei Numeri Primi - Saverio Costanzo (2010)


TÍTULO La solitudine dei numeri primi 
AÑO 2010 
SUBTITULOS No
DURACIÓN 118 min.
DIRECTOR Saverio Costanzo
GUIÓN Saverio Costanzo, Paolo Giordano (Novela: Paolo Giordano)
FOTOGRAFÍA Fabio Cianchetti
REPARTO Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Isabella Rossellini 
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia-Alemania; Offside / Les Films des Tournelles / Mitteldeutsche Medienförderung (MDM) / ZDF Enterprises / Ostlicht filmproduktion
GÉNERO Drama | Adolescencia. Discapacidad

SINOPSIS En una clase de primer curso Mattia había estudiado que, entre los números primos, aquellos que sólo son divisibles entre 1 o por sí mismos, hay algunos aún más especiales. Los matemáticos los llaman números primos gemelos: son parejas de números primos que están juntos, o mejor dicho, casi juntos, pues entre ellos media siempre un número par que los impide tocarse de verdad. Números como el 11 y el 13, el 17 y el 19, o el 41 y el 43. Mattia pensaba que Alice y él eran así, dos primos gemelos, solos y perdidos, juntos pero no lo bastante para tocarse de verdad... Adaptación cinematográfica del bestseller internacional "La soledad de los números primos", de Paolo Giordano. (FILMAFFINITY)

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
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CD 2

Subtítulos

Gli errori nascosti dell'infanzia in un viavai drammaturgico

Si capisce perché «La solitudine dei numeri primi» stia raccogliendo un buon successo di botteghino: da un romanzo fortunatissimo, sceneggiato dall'autore insieme al regista, è consuetudine attendersi una sorta di replica audiovisiva rafforzata. Nonostante le buone credenziali di Saverio Costanzo, però, la trasposizione si rivela inadeguata o magari, paradossalmente, rivelatrice delle debolezze del best-seller di Giordano. Abbastanza efficace nel descrivere gli orrori nascosti dell'infanzia e nell'incarnarli in visi & movenze d'inquietanti attori in erba, il film ha bisogno di accentuare a ogni passaggio il quoziente «artistico» delle disavventure parallele dei protagonisti Alice e Mattia. Segnati dal dolore e asfissiati dai complessi di colpa dei genitori, da adolescenti e da adulti si ritroveranno entrambi corpi estranei di una comunità che non li gradisce o addirittura li segrega: un viavai drammaturgico appesantito da musiche, espressioni, movimenti di ripresa che cercano l'atmosfera e catturano l'effetto. Sino a un gran finale del tutto velleitario, affidato com'è ai silenzi di Luca Marinelli e Alba Rohrwacher, convinti di potere esprimere le proprie ulcerate sensibilità in una pantomima catatonica palesemente programmatica.
Valerio Caprara
Da Il Mattino, 24 settembre 2010



"La solitudine dei numeri primi": psicologia tra le righe

 “La solitudine dei numeri primi” , scritto da Paolo Giordano, è un romanzo che ha commosso, stupito, coinvolto, emozionato, anche deluso le aspettative di qualcuno…
Visto che se ne è tanto parlato, in questa sede non tratteremo la trama, né lo stile del libro vincitore del  Premio Strega 2008. Vogliamo invece approfondire ciò che costituisce il nucleo di tutto il romanzo, ovvero i disturbi psichici di cui soffrono Alice e Mattia e che condizioneranno, con la loro inesorabilità, la direzione delle storie personali dei due protagonisti. Lo facciamo con un’esperta della materia, una psicologa che possiamo definire… di famiglia visto che è mia sorella Michela.

Dottoressa, cosa puoi dirci sulle patologie di cui soffrono Alice e Mattia?
I due ragazzi protagonisti del libro di Giordano sono vittime di due disturbi molto invasivi e invalidanti. Alice soffre di anoressia, un disturbo che insorge prevalentemente in adolescenza, spesso a causa di un evento stressante (e qui ci colleghiamo immediatamente al forte trauma vissuto da Alice). La patologia, nel caso della protagonista, presenta un’evoluzione cronica, con progressivo deterioramento. Alice vede difetti abnormi nel suo corpo e non fa nulla per curarsi, ma anzi persevera nel suo scopo autodistruttivo.
Anche la patologia di Mattia presenta una forte componente autolesionista: Mattia si taglia, si punge, trae piacere sentendo la componente vischiosa del proprio sangue come se con la fuoriuscita del suo fluido vitale spurgasse anche il suo antico senso di colpa e di inadeguatezza.
Mattia è al margine, in uno stato limite borderline, che rivolgendo verso di sé l’aggressività, piuttosto che all’esterno, trova un equilibrio illusorio.

I due ragazzi, nelle loro vite segnate per sempre,  si scoprono uniti e vicini ma mai abbastanza da toccarsi davvero, come i numeri che i matematici chiamano primi gemelli. Quanto gli episodi iniziali hanno influito nel segnare così le loro esistenze?
Entrambe le patologie insorgono nei protagonisti in seguito ad un trauma: un evento stressante può innescare quei meccanismi che fanno sì che una problematica latente insorga con forza. Entrambi presentano un irrigidimento dei meccanismi di difesa inadeguati: ciò avviene quando l’io si sente minacciato e quando le emozioni vengono negate perché incompatibili con le altre istanze della personalità o con le richieste dall0’ambiente sociale. Alice e Mattia negano la loro problematica e vivono perennemente irrigiditi dal senso di colpa. Un altro punto in comune è la presenza di un forte ottundimento dell’affettività: entrambi si negano le gioie affettive tipiche dell’infanzia e dell’adolescenza. Anche nelle storie d’amore che vivono non c’è mai trasporto o coinvolgimento affettivo. Anche in questo Alice e Mattia si riconoscono, si assomigliano, si cercano senza mai valicare un certo confine o oltrepassandolo appena per poi tornare frettolosamente indietro, paralizzati dal disagio o dall’inadeguatezza.

Sono patologie dure quelle che segnano Alice e Mattia e che li portano a determinate scelte, spesso tragiche e irreversibili. Ma da questi mali si può guarire, si può uscire?
Il romanzo ci regala un finale aperto alla speranza, interpretabile: entrambi, come dopo una falsa partenza, cercano di risollevarsi, faticosamente.
Mattia, fermo davanti ad un’alba diversa dalle altre, tira fuori dalla tasca il numero di cellulare di Nadia: la chiamerà davvero? Sarà quello l’evento esterno che fungerà da stimolo per indurlo ad intraprendere la faticosa strada di ricostruzione della propria identità?
E Alice, sdraiata sul greto del fiume, che torna all’origine del suo trauma: ancora sdraiata immobile, ma non sulla neve traditrice, questa volta. Questa volta, con un po’ di fatica, può alzarsi da sola.
Quello che rimane, per entrambi, è la speranza di riprendersi la vita.
(Con la consulenza della Dott.ssa Michela Bastianelli)
http://promessedautore.blogosfere.it/2009/02/la-solitudine-dei-numeri-primi-psicologia-tra-le-righe.html

3 comentarios:

  1. Hola Amarcord, si bien recuerdo este filme ya lo habias subido a tu blog anteriormente. Dime ésta es una nueva version que viene con bonus?.

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  2. Ximena
    Es verdad lo que decís, pero la saqué a los pocos días porque no era una copia buena.
    Como diría alguien: esta es la que vale.
    Saludos y gracias por el comentario.

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  3. Qué bueno, con este tamaño de archivo, la imagen mejora notoriamente

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